Andrea Aquilanti
Teatro India Roma
Exhibition Views
Il 4 ottobre inaugura al Teatro India la mostra “Teatro” di Andrea Aquilanti, artista tra i più interessanti dell’attuale scena artistica italiana.
The Gallery Apart, la cui esperienza nasce dall’evoluzione d’una passione collezionistica, e NOTgallery, promotore di un proprio programma curatoriale, hanno unito le forze per dare vita all’innovativo progetto di Andrea Aquilanti.
“ Teatro ” nasce dal preciso intento di proporre un nuovo modo di fruire l’esperienza artistica attraverso una analisi della percezione visiva.
Quotidianamente ci può capitare di vedere un albero e la nostra reazione può essere duplice: possiamo analizzarne le caratteristiche strutturali o possiamo non focalizzare lo sguardo sull’albero ma lasciare che il nostro campo visivo sia pervaso da tutto l’ambiente circostante consentendo così che l’albero “entri” dentro di noi attraverso gli occhi. Nel primo caso compiamo un’azione visiva che ha per scopo una conoscenza analitica della realtà . Nel secondo caso l’azione visiva da’ maggior spazio alla percezione complessiva del reale.
Che cosa accade quando le due forme di percezione ed interpretazione sono proposte simultaneamente? E’ la domanda che pone e si pone Andrea Aquilanti con la sua installazione al Teatro India.
L’artista propone una installazione che opera uno “sfondamento virtuale” di tre arcate di uno degli edifici di archeologia industriale del Teatro India, portando lo spettatore a considerare l’edificio in rapporto al paesaggio circostante.
Sulle due arcate laterali un video proietterà in tempo reale le porzioni del paesaggio alle spalle delle arcate stesse. La proiezione sarà sovrapposta al disegno dello stesso paesaggio realizzato dall’artista sulle pareti. Nell’arcata centrale invece il disegno resterà l’unico protagonista.
Andrea Aquilanti ha scelto di costruire pi๠che una installazione, una vera e propria esperienza artistica e visiva che tenti di generare nell’osservatore un’anomalia percettiva, sovraccaricandolo di informazioni simili ma del tutto differenti.
I due diversi modi di vedere il disegno e il video corrispondono infatti ad una diversa azione dell’apparato visivo e ai differenti modi che hanno i due emisferi cerebrali di interpretare le informazioni che provengono dalla vista.
Il fatto di operare all’interno di un contesto teatrale da’ inoltre all’opera di Aquilanti la valenza di una riflessione sulla storia della scenografia e della sperimentazione di un modello di scenografia teatrale del futuro: modello che recupera con l’ausilio delle nuove tecnologie, l’antica matrice paesaggistica abbandonata nel corso dei secoli, quando molti generi di intrattenimento teatrale furono progressivamente spostati dai giardini delle corti signorili in ambienti interni ai palazzi, sostituendo lo sfondo reale del paesaggio con la scenografia dipinta.
In questa ottica, e per il solo giorno dell’inaugurazione, Filippo Timi reciterà un testo appositamente concepito per l’occasione da Marco Lodoli.
La mostra realizzata in collaborazione con Teatro di Roma, sarà accompagnata da un catalogo che, oltre al citato intervento di Marco Lodoli, conterrà un testo del curatore, Alessandra Maria Sette, ed avrà in allegato un piccolo trattato di scenografia teatrale contemporanea a cura di Marco Izzolino.
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